Editoriale della redazione

Chi siamo? cosa vogliamo? Dove andiamo?


Chi siamo?
Siamo i Fratelli della Costa – Italia – che sono rimasti Fedeli ai Principi contenuti nelle Leggi dell’Ottalogo della Fratellanza della Costa nata in Cile nel 1951. Fedeli ai Principi ed alle Regole che i Nostri Fratelli Fondatori vollero darsi, il 10 Marzo 1957, con la Dichiarazione Solenne e con lo Statuto, che regolano la vita e gli scopi della Fratellanza Italiana.
Chi sono i Fratelli della Costa? Formalmente, gli appartenenti a questa Associazione suddivisa in Tavole Nazionali, sparse un po’ per il mondo, tra cui quella Italiana.
Sostanzialmente, per diventarlo occorre essere ammessi e tanto avviene per chiamata laddove vi siano Tavole esistenti e quindi Fratelli che conoscono ed apprezzano altri uomini appassionati di mare.
In caso contrario occorre presentarsi e l’indirizzo di posta elettronica può essere un buon mezzo di comunicazione.
Ma “essere” Fratelli della Costa è molto difficile per tutti noi poiché l’Ottalogo è un codice etico e come tale va interpretato, capito, assimilati, vissuto.
Chi se la sente ad intraprendere questa impresa personale così suggestiva, affascinante ed oltremodo impegnativa?
Ma quale risultato si consegue, oltre che diventare Fratelli della Costa?
Essere Fratelli insieme agli altri e va bene! Ritrovarsi insieme e parlare di mare, di navigazione di esperienze, di tecniche marinare, di navigazione a vela ed il resto, e va bene!
Trovarsi tra uomini di mare animati dalle stesse passioni condivise, è già bello!
Ma questo lo si ha al circolo nautico!
Allora qual è la differenza?
Essere Fratelli della Costa, essere Veri Fratelli della Costa con le loro regole di vita, quali scaturiscono dalle Leggi dell’Ottalogo, dalle norme Statutarie e dai loro Principi.
Essere Fratello della Costa è semplice, basta avere la capacità d’amare e non quella d’amarsi: essere semplici, disponibili ad ascoltare, essere misurati e comportarsi con equilibrio e con saggezza; non parlare mai si sé, delle proprie qualità, delle proprie ricchezze materiali e spirituali; essere sempre veri, coerenti, generosi e solidali.
Basta essere come il Mare, benevolo con tutti; calmo, aperto a chiunque, sempre propenso a giocare ed a far divertire; sempre sé stesso: consistente nelle sue qualità, di carattere, determinato; bello sempre, nei colori, nel moto ondoso, in tutto ciò che contiene, in tutto ciò che dà.
Quindi, senza essere gli egoisti che prendono senza nulla dare; che se ne servono a dismisura, senza preoccuparsi del danno che possono provocare;
E’ un traguardo ambito che l’amore per il mare, l’esperienza della navigazione, i rapporti fraterni improntati alle Regole della Fratellanza, possono far conseguire.
Occorre una naturale predisposizione e tanta buona volontà, perché l’errore è sempre in agguato.

Cosa vogliamo?

Vogliamo essere Veri Fratelli della Costa, perché siamo determinati ad assimilare questi Principi e queste Regole; perché diventino qualità essenziale della nostra personalità e del nostro modo d’essere e non una sbiadita apparenza, una divisa colorata. Perché non rimangano uno sterile, ipocrita esercizio mentale, ma siano la nostra regola di vita; la regola nei rapporti tra di noi Fratelli; tra noi e gli appassionati come noi, di mare, di navigazione in mare, di sport nautici, che vogliano condividere i nostri sentimenti e le nostre Regole; tra noi tutti ed il Mare; tra noi e l’intera Umanità.

Dove andiamo?

Navighiamo lungo la rotta che il nostro Codice Etico ci suggerisce: navigare lungo le vie del mondo, per mari e per porti, per conoscere e farci conoscere; descrivere le meraviglie del Mare a coloro che hanno orecchie attente e cuori sensibili e spiegare loro la bellezza e la gioia di essere Fratelli e condividere con loro gli stessi sentimenti d’amore per il Mare e per l’Umanità.

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In fondo ai fatti.

I fatti che hanno portato la Fratellanza della Costa Italiana agli sconvolgimenti degli anni 2002/2003 sono, nella loro essenzialità ed incontestabilità, i seguenti:

- La manomissione strisciante e subdola dei principi e delle regole statutarie ad opera dei capi che avevano in mano la Fratellanza, a fini egoistici.

- La volontà palese, diretta, con assunzione di responsabilità, di alcuni componenti il Giurì d’Onore di volere riaffermare i contenuti dello Statuto della Fratellanza, contro ogni manomissione, per rimettere la Fratellanza nella sua giusta rotta.

- L’opposizione drastica, violenta, dei capi e loro subordinati, operata con ogni mezzo,a livello personale contro coloro che hanno promosso la verifica, acchè non si arrivasse al lodo. Senza contestarne il fondamento dei quesiti d’interpretazione posti.

- Le decisioni del Giurì d’Onore assunte in conformità ed in applicazione dello Statuto che ne regola
il funzionamento e le attribuzioni.

- I contenuti delle interpretazioni delle norme statutarie.

- L’ordinanza allegata alla decisione arbitrale di destituzione per loro illegittimo comportamento, dei fratelli:
Edilio Di Martino dalla carica di Gran Commodoro;
Gianni Paolucci dalla carica di Gran Maestro;
Alberto Belli, dalla carica di Scrivano Maggiore;
di nomina, ai sensi dello Statuto per un periodo di mesi sei, del Gran Commodoro Designato.
La assunzione in carico del governo della Fratellanza da parte del Gran Commodoro Designato.

- L’attestazione della legalità delle decisioni del Giurì d’Onore da parte del tribunale civile di Livorno.
Attestazione della Cancelleria della Corte d’Appello di Firenze che, contro il lodo, nessuna impugnazione era stata mossa nei termini di legge.

- sospensione dei lavori del Consiglio Grande e Generale a tempo indeterminato da parte del Gran Commodoro Designato.

-Illegittima convocazione del Consiglio Grande e Generale da parte del Gran Commodoro e dello Scrivano Maggiore destituiti.

- Riunione del Consiglio Grande e Generale presieduto dal Gran Commodoro destituito per ottenere l’espulsione dei componenti il Giurì d’Onore e Fratelli collegati.

- Assegnazione del termine fino al 31.12.2003 ai Fratelli della Costa delle Tavole i cui Luogotenenti avevano partecipato al Consiglio Grande e Generale illegittimamente convocato, per dichiarare la loro volontà di aderire alla Fratellanza rappresentata dagli Organi scaturiti dal Giurì d’Onore.

- La conseguente perdita del loro status di associati per tutti quei fratelli che non hanno regolarizzato la loro posizione verso questa Fratellanza della Costa, entro il 31.01.2004.

- La prosecuzione della rotta della Fratellanza della Costa Italiana dei Fratelli fedeli allo Statuto

 

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